Porto e logistica
Il porto di Genova oggi movimenta circa il 33% dei container in transito negli scali nazionali.
Genova rappresenta il terminale sud del Corridoio Reno-Alpi, punto di transito ideale delle merci dirette verso le principali aree industriali e di consumo dell’Europa centrale. Il suo porto accoglie container, merci varie, prodotti petroliferi e passeggeri, offrendo un’ampia selezione di servizi, dallo stoccaggio a temperatura controllata, alla movimentazione di carichi di grandi dimensioni, alla manutenzione dei container.
Nel 2019 il Porto di Genova ha movimentato merci per un totale di 2,6 milioni di teus, con una progressione del +50% negli ultimi 10 anni. Con i suoi 27 km di banchine, con più di 4,5 milioni di passeggeri tra crociere e traghetti e 68 milioni di tonnellate di merci movimentate, è fra i primi porti mediterranei di destinazione finale.
Il Porto di Genova è il generatore in Italia della più vasta concentrazione di conoscenze e competenze tecniche, professionali, scientifiche, formative, inerenti l’economia marittimo-portuale. In virtù di tale patrimonio culturale operano nel territorio Università, Enti di ricerca, studi professionali, scuole, imprese e consulenti tecnici. Per favorire ulteriormente lo sviluppo di idee, aziende, sistemi e professioni legati all’economia del mare è stato recentemente creato il Genova Blue District, un incubatore di innovazione e imprese, un acceleratore di start up che punta sull’interconnessione e la capacità di fare rete del territorio, per valorizzare i talenti presenti e attirare nuove energie.
Le grandi opere infrastrutturali in corso aumenteranno l’accessibilità marittima, ferroviaria, stradale ed aerea. Prima fra tutti, la nuova diga foranea garantirà l’accesso in sicurezza alle grandi navi porta container (fino a 400 metri di lunghezza e una portata di oltre 19 mila TEUs) e da crociera di ultima generazione, consentendo alla città di mantenere una posizione dominante nel panorama portuale nazionale e di consolidare il proprio ruolo nello scenario mediterraneo e europeo. Lo stretto legame tra porto e città crea una profonda sinergia volta all’efficienza e attenta all’ambiente.
Blue Economy
La Blue Economy è l’insieme di tutte le attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per le attività industriali e lo sviluppo di servizi quali, ad esempio, acquacultura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo, costiero e di crociera, trasporto marittimo, porti e settore cantieristico, energie rinnovabili marine, inserite in un’ottica di sostenibilità. In un paese come l’Italia, bagnato dal mare per circa l’80% dei suoi confini, tale settore costituisce una parte importante del proprio sistema produttivo.
Con 156 aziende che operano nel campo della Blue Economy e 13 miliardi di euro di produzione, la Liguria è la regione italiana in cui l’economia del mare ha un peso maggiore sul proprio tessuto imprenditoriale, grazie a un’incidenza delle aziende del settore pari al 9,1% sul totale regionale.
La Liguria è anche la prima Regione in Italia per quota di imprese della cantieristica sul totale della manifattura (1,5% a fronte di una media italiana dello 0,3%) e Genova ne costituisce il cuore pulsante. L’industria delle riparazioni navali, refitting e nuove costruzioni rappresenta un’eccellenza nel panorama internazionale, fornendo servizi di alta qualità, da yacht di lusso a grandi navi.
A Genova numerosi sono anche gli eventi dedicati all’economia del mare. L’immancabile appuntamento del Salone Nautico richiama ogni anno centinaia di espositori e migliaia di visitatori (quasi 1000 espositori e 190.000 visitatori nel 2019), dall’Italia e dall’estero.