Viviamo in un mondo complesso e interconnesso: quando un equilibrio viene spostato, anche se di poco, tutto si deve in qualche modo riassestare. L’epidemia del coronavirus ci ha spiegato questo concetto in modo netto venendoci a bussare alla porta: dobbiamo trovare una via che porti ad una forma di equilibrio tra uomo e natura e ad un trade-off delle necessità di entrambi. Dobbiamo trovare una strada per uscire dall’approccio prettamente antropocentrico dei nostri modelli sociali ed economici ed accogliere punti di vista che ci aiutino a comprendere la complessità e le interconnessioni che, nella contingenza, legano l’uomo alla realtà dell’ambiente che lo circonda. La fragilità degli ecosistemi naturali e degli ecosistemi umani è evidente nelle criticità territoriali che saltano agli occhi ad ogni variazione del clima o del meteo. Le dinamiche di reazione a queste forme di fragilità e di vulnerabilità, quindi, sono di grande importanza e di forte urgenza. La vulnerabilità dell’ecosistema coinvolge l’uomo e la vulnerabilità dell’uomo finisce con il modificare gli ecosistemi: questo tema e queste relazioni devono entrare nelle politiche pubbliche in una chiave di cura reciproca e rispetto. Ma come? Quali relazioni devono esistere o essere costruite tra ecosistemi, comunità e politiche? Quale nuovo patto tra l’uomo e l’ambiente potrà supportare opportunità di sviluppo che facilitino il rispetto delle dinamiche naturali e delle urgenze umane?
Relatori provenienti da diverse parti d'Europa, inclusi due sloveni, hanno convenuto che una buona cooperazione tra tutti, dai cittadini ai responsabili delle decisioni, è essenziale per affrontare adeguatamente il cambiamento climatico. Le comunità locali devono garantire una partecipazione effettiva della popolazione, degli attori pubblici e privati, la cooperazione tra settori e lo sviluppo di soluzioni adeguate a livello locale, mentre le attività ai livelli superiori, regionali, nazionali e internazionali, rimangono molto importanti. Possono trarre vantaggio dalla conoscenza e dall'esperienza di altri ambienti comparabili. Gli esempi presentati hanno aperto una serie di questioni rilevanti per le città e i comuni sloveni, come l'efficienza energetica e l'edilizia sociale, la cura dell'aria pulita attraverso il trasporto pubblico di passeggeri e la resilienza delle città costiere ai rischi come l'innalzamento del livello del mare, le maree e inondazioni, gli smottamenti e le ondate di calore che accompagnano il cambiamento climatico.
Nel 2013 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 31 ottobre come Giornata mondiale delle città. Da quel momento questo è il momento ideale per riflettere sulle nostre città e pensare al loro futuro. Negli ultimi mesi, a seguito della crisi di salute pubblica provocata dal COVID-19, la vita nelle nostre città è cambiata drasticamente. E tutti questi cambiamenti stanno trasformando la quotidianità dei cittadini in tutte le città del mondo come mai prima d'ora. Per riflettere su questi temi, venerdì 30 ottobre e nell'ambito dell'Agenda Urbana, il Comune di Murcia ha organizzato un dialogo con altre città in diversi paesi europei, per affrontare le sfide, le risposte e le buone pratiche dei governi locali riguardo ai progetti incentrati sui cittadini causati dalla crisi del coronavirus.
Tutte le grandi città del mondo occidentale stanno affrontando il riflusso della passata ondata di industrializzazione pesante dal proprio territorio. Non si tratta solo di riqualificazione e riuso delle aree industriali, ma anche di recuperare l’attenzione verso il costruito più che verso nuovi sviluppi. Spesso quartieri storici e periferie peri-industriali condividono un destino di declino. La risposta è la rigenerazione urbana di zone e quartieri che, sotto il coordinamento pubblico, non resta fine a stesso ma è il passo fondamentale verso la rinascita dell’intera città.
Lo status di Patrimonio dell'Umanità viene sempre più riconosciuto come un fattore efficace per generare opportunità di sviluppo per comunità e territori, come definito dall'Agenda 2020 delle Nazioni Unite. Con gli Indicatori Cultura | Documento 2030, l'Unesco, alla fine del 2019, ha predisposto un nuovo strumento per misurare la capacità della cultura di influenzare questi processi. In questo contesto, il pannello, organizzato dalla Fondazione Santagata, intende presentare e confrontare alcune delle esperienze più significative provenienti dai siti del patrimonio mondiale.
Nel contesto del Green Deal europeo, della nuova Strategia di Adattamento dell'UE e della Horizon Europe Adaptation Mission, questo seminario vuole: - Mostrare il valore aggiunto e il potenziale dei servizi climatici per integrare l'adattamento in diversi settori e diversi livelli del processo decisionale. - Discutere gli ostacoli alla piena diffusione dei servizi climatici, comprese le questioni istituzionali e legali, le barriere di mercato e le lacune di capacità. - Condividere le lezioni apprese e le migliori pratiche, al fine di superare i vincoli esistenti. - Esplorare i mezzi per mobilitare le risorse per creare impatti alla scala necessaria per rendere l'Europa resiliente ai cambiamenti climatici. Il workshop si basa sui risultati di un portafoglio di progetti Horizon 2020, che contribuiscono all'attuazione della European Research and Innovation Roadmap on Climate Services.
Il convegno è dedicato alla presentazione della metodologia sviluppata dalla Linea 5 del Progetto Creiamo PA per la definizione di piani e percorsi di adattamento a scala locale, dal titolo "Metodologie per la definizione di strategie e piani locali di adattamento ai cambiamenti climatici". Il documento è stato elaborato grazie ad un percorso di scoperta di azioni e progetti attivati da città italiane e network di collaborazione europei e internazionali che operano per la resilienza delle aree urbane e delle comunità locali. Lo spirito del convegno è quello di presentare, assieme agli attori delle iniziative promosse sul campo, i contenuti del documento metodologico al fine di favorire la diffusione della cultura dell'adattamento ai cambiamenti climatici in tutti i settori della PA e nella società.
Esperienze di gestione del Patrimonio Mondiale UNESCO per l’Agenda 2030. Il Webinar SDG 11. SUSTAINABLE CITIES AND COMMUNITIES è organizzato dal Comune di Ivrea gestore del Sito “Ivrea, città industriale del XX secolo” in collaborazione con la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura. Il seminario online rappresenta una prima importante occasione di confronto tra diversi siti italiani del Patrimonio Mondiale, diversi tra loro, ma ugualmente impegnati nel perseguimento dello sviluppo sostenibile del patrimonio culturale ed ambientale secondo le linee guida del Goal 11 dell’Agenda 2030 riferito a “Città sostenibili e comunità”.
Due mezze giornate di Talks online in diretta da Copenaghen, Genova, Amburgo e Lisbona. Parliamo di plastica, legno, RAEE, rifiuti organici e flussi di rifiuti alimentari in Europa.
ICESP è la piattaforma Italiana degli Stakeholder per l’Economia Circolare, nella quale convergono numerosi attori rappresentanti di imprese, organismi di ricerca, amministrazioni centrali, territoriali ed enti locali, e società civile, al cui interno opera il Gruppo di Lavoro (GdL) 5 "Città e Territorio Circolari”. Questo webinar vuole essere un momento di approfondimento e confronto tra i diversi stakeholder chiamati ad intervenire, in merito a strumenti e politiche da mettere in atto per la ripresa post-pandemica e intraprendere, agevolare e accelerare il processo di transizione circolare nei contesti urbani e territoriali.