Illustrato il Piano di alienazione, valorizzazione e acquisizione degli immobili comunali
Dal 2022 assegnati oltre 90 immobili ad associazioni del territorio, tra le vendite spiccano Villa Donghi a San Martino e l’ex Onpi di Quezzi
Ad aggiornare la situazione è stato Francesco Maresca, assessore al Patrimonio del Comune di Genova: «Nella nostra visione di città gli immobili li consideriamo strumenti per raggiungere tre principali obiettivi: il sociale, per aiutare i soggetti più deboli e svantaggiati; culturale, ad esempio recuperando e valorizzando le ville storiche; ricettivo-economico per la città, con lo scopo di aumentare l’indotto ed aiutare lo sviluppo di tutti nostri quartieri. Per quanto riguarda le assegnazioni, da quando nel 2022 mi è stata affidata la delega al Patrimonio, abbiamo ceduto ad associazioni del territorio circa 90 immobili alcuni dei quali confiscati alla mafia, quindi dai 35 ai 40 l’anno. Dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Pinqua abbiamo ricevuto oltre 5 milioni e mezzo di fondi ministeriali per l’acquisto di immobili a favore della collettività. In questi due anni ne abbiamo comprati una dozzina, la maggioranza dei quali grazie al Pnrr e concentrati nel Centro Storico e Sampierdarena. Fra gli immobili più importanti vi è certamente quello di via Balbi 9, comprato con 2,45 milioni ed i cui lavori finiranno nel 2026, che consideriamo fondamentale perché sopperirà alla mancanza di alloggi per studenti. Per quanto riguarda invece le alienazioni, posso annunciare che a gennaio 2025 dovremmo concludere le procedure di cessione di due immobili: Villa Donghi in salita Superiore della Noce, vicino all’ospedale San Martino ed alle facoltà universitarie, che sarà ad uso pubblico, e l’ex Onpi di via Donati a Quezzi le cui dimensioni molto importanti consentiranno di realizzare alloggi per studenti e persone con difficoltà. Desidero aggiungere – specifica l’assessore Maresca - che per noi le cessioni di immobili non significano dismissione del bene pubblico ma hanno invece lo scopo di valorizzarlo, perché, pur mantenendo una solida funzione pubblica, riteniamo che fare operazioni in sinergia con i privati sia fondamentale anche nell’ottica di mantenere un servizio di interesse economico generale. Per quanto riguarda le acquisizioni ricordo di vico Palla, importante anche dal punto di vista sociale, la Casa delle Tecnologie nell’ex stazione ferroviaria di Pra’, i ruderi di Santa Sabina e la Casa dei Riders fruibile per chi oggigiorno svolge un mestiere rischioso e faticoso».